MigrArti Film Fest Caltabellotta: cinema e integrazione culturale
Enorme successo per la prima edizione del MigrArti Film Fest di Caltabellotta (AG), una rassegna cinematografica internazionale,quest'anno alla sua prima edizione, incentrata sul tema dell'integrazione tra razze e culture
La prima edizione del MigrArti Film Fest nel Borgo Autentico siciliano di Caltabellotta, ha ottenuto un notevole successo di pubblico. L'iniziativa è nata con lo scopo di creare un contatto e uno scambio artistico tra realtà culturali diverse ma che vogliono e debbono conoscersi. Il Festival che ha infatti ospitato prodotti cinematografici realizzati sia da stranieri che da italiani e da "nuovi italiani", è stato dunque un'importante occasione d'incontro per autori e registi di nazionalità di origine diverse per instaurare un dialogo sul tema imprescindibile dell'integrazione culturale.
Nella rassegna sono stati presentati documentari, lungometraggi, corti, film di animazione e video art, che sono stati proiettati nella suggestiva e spettacolare cornice di piazzale Ruggero Luria.
La scelta delle opere che hanno partecipato al concorso svoltosi a Caltabellotta dall'8 all'11 luglio, si è basata sull'attinenza al macrotema dell'integrazione multietnica, in particolare alla trattazione delle tematiche più scottanti riguardanti la convivenza con i migranti e le problematiche che da questa possono insorgere, in particolare la loro difficoltà di integrazione effettiva, anche da parte delle seconde generazioni.
Dal ricco confronto generato nell'evento, è emerso quanto sia importante un'educazione su questi temi, e una partecipazione collettiva programmata dei cittadini, che porti ad una riflessione condivisa e proattiva, ad un dibattito costruttivo per delineare mete comuni per il futuro.
Un'iniziativa esemplare dunque, che dimostra quanto siano necessari la solidarietà, l'impegno civile attivo di tutti, la volontà di comprendere la diversità e di accoglierla, per giungere all'abbattimento delle barriere di nazionalità, etnia, cultura e religione, ed approdare finalmente ad un modello sociale realmente inclusivo.
La direttrice artistica della rassegna, nonchè ideatrice stessa dell'iniziativa, è Sabah Benziadi, insegnante all'Accademia di Danze Orientali a Palermo, e unica donna araba ad essere diventata direttrice artistica di un festival del cinema in Italia. Così esprime la soddisfazione per il grande successo dell'evento: "E' stata straordinaria la partecipazione di tutti, giovani e adulti, legati da uno stesso interesse quello di dare sempre più forza all'internazionalizzazione delle culture. Non è il colore della pelle a fare la differenza tra gli esseri umani ma ciò che si ha dentro, sentimenti ed emozioni”.
E il tema dell'integrazione e dell'internazionalizzazione delle culture, cuore della rassegna, è stato sviscerato da registi sia affermati che esordienti, provenienti da tutto il mondo: dall'Iraq all'Arabia Saudita, al Canada, agli Stati Uniti, e poi Francia, Svizzera, Germania, Italia, Romania, Grecia, e ancora Siria, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Marocco, Tunisia, Giordania, Kuwait, Bahrein, Cina, Corea e Turchia.
Tutte le opere sono state proiettate in lingua originale, sottotitolate in Inglese, per scelta di Sabah Benziadi. Una scelta consapevole e anche simbolica: "Non bisogna avere paura - spiega la direttrice artistica - di chi ha un colore della pelle diverso dal tuo o da chi parla una lingua che non conosci. Sappiamo che la lingua è un ostacolo non indifferente per chi arriva da un Continente diverso ma anche per chi accoglie. E' il passaporto per comunicare con il mondo".
Il Festival non si è poi limitato ad accogliere solo opere cinematografiche, l'evento è stato infatti occasione di incontro anche per alcuni scrittori, come Franco Viviano, Lidia Tilotta, Antonella Maggio, Emilio Messina, Fabrizio Ferreri e il poeta Khaled Aldhanhani, che hanno raccontato dal loro punto di vista il significato di integrazione ed accoglienza.
Ecco i premi che sono stati assegnati, dopo un'accurata visione e valutazione delle pellicole, da parte della Giuria Internazionale composta da Gaby Lteif (Libano), Khaled Aldhanhani (Emirati Arabi United), Jean-Claude Mirabella (Francia), Gaetano Aronica (Italia):
Premio Lungometraggi: Io sono il colonnello di Michelangelo Gratton (Italia)
Premio Corti: ex-aequo a Johnny di Filippo Ticozzi (Italia) e a Nkiruka-Il meglio deve ancora venire di Simone Corallini & Silvia Luciani (Italia)
2° premio a Lines in the sound di Jo Brunwin (Inghilterra)
3°premio a Tunnel vision di Roberto Dal Monte (Italia)
Premio Animazione a Blue di Maryam Farahzadi (USA/Siria)
Premio cellulari (Workshop) a Libertà di Maria Carmen Friscia (Italia)
Leit motiv della rassegna una frase estratta dal film Nkiruka-Il meglio deve ancora venire: “Io sono italiana. Io parlo e penso in italiano. Perché non ho gli stessi diritti degli altri?”.
Un piccola Menzione speciale a Globalization di Rihem Al Ragaid dedica alSabah IV al-Ahmad al-Jabir Al Sabah (Kuwait)
Il Festival è stato realizzato in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali Direzione Cinema, MigrArti 2018 MIBACT, Associazione Culturale Sabah, Cooperativa Tartaruga e Accademia Danze Orientali Internazionale, Pro Loco di Caltabellotta, Comune di Caltabellotta e Assessorato Regionale allo Sport e Spettacolo.