Socchieve, conferenza sull'arte
Nella serata di venerdì 31 luglio, alle ore 20.30 presso la pieve di Santa Maria Annunziata (Castoia) a Socchieve (UD), il comitato "Gianfrancesco da Tolmezzo" proporrà al pubblico una nuova conferenza: scopo dell'evento sarà la valorizzazione della paletta (dipinta dal pittore carnico Nicola Grassi) conservata presso l'alta
La "Madonna degli Angeli" della pieve di Castoia
La "Madonna degli Angeli" della pieve di Castoia di Socchieve è tra le ultime opere di Nicola Grassi, dedicata alla terra che gli aveva dato i natali. Il pittore era, infatti, nato il 7 aprile 1682 nella valle del But, a Formeaso di Zuglio, nel cuore della Carnia: la "Provincia" (come allora si diceva) della "Patria del Friuli" con la quale ebbe rapporti di committenza, economici e famigliari per tutta la vita. Un'esistenza passata però a Venezia, dove entrò nella bottega di Nicolò Cassana, ritrattista di fama e agente del Gran Principe di Toscana Ferdinando de' Medici. Nicola, dal 1712 iscritto alla Fraglia dei pittori veneziani, fu attivo all'epoca degli ultimi grandi maestri figurativi della Serenissima: quasi coetaneo di Piazzetta, rimase certo colpito da Sebastiano Ricci, pittore-viaggiatore per l'Europa come Pellegrini e Amigoni, lavorando a stretto contatto del giovane Giambattista Tiepolo nella chiesa dell'Ospedaletto (Venezia), a pochi passi dal monumento equestre a Bartolomeo Colleoni. Lo stile di Nicola Grassi appare influenzato, come fosse una cartina di tornasole, dagli esiti di questi e altri grandi protagonisti del Settecento veneziano, interpretati sempre in una cifra personale, robusta e qualitativamente sorvegliata. In questi anni di studi e di ricerche si è provato quindi a ricostruire un catalogo di un artista originale e interessante, cercando di individuarne i capolavori e i mecenati: non solo l'imprenditore carnico Jacopo Linussio, ma l'ultimo patriarca di Aquileia, il cardinale Daniele Dolfin, e altri nobili committenti. Tra le opere migliori di Nicola va messa senza dubbio la paletta di Castoia, opera che Giuseppe Gallo pubblicava, mezzo secolo fa, datandola al 1747 per imprecisate "memorie d'archivio": la presenza della data 1741 nell'iscrizione sul retro del tabernacolo che custodisce la "Madonna degli Angeli" e la materia pittorica luminosa affine alla notevole "Adorazione dei Magi" del 1740 per la chiesa di San Francesco a Udine inducono a collocare il dipinto della pieve in un momento, felicissimo, seguente al "Martirio di Sant'Andrea", del 1739, per la chiesa di Strozza, vicino a Bergamo, e precede l'esecuzione - 1742 - della pala per la parrocchiale di Fielis, di nuovo nella sua "Provincia" a poco più di un lustro dalla morte, a Venezia dove fu sepolto, nell'ottobre del 1748.
Biografia di Enrico Lucchese (storico dell'arte)
Enrico Lucchese si è laureato e dottorato a Trieste, specializzato a Udine, dove ha lavorato al catalogo della Pinacoteca d'Arte Antica del Museo Civico del Castello. Ha svolto un perfezionamento in Francia, ha insegnato all'Università degli Studi di Trieste e partecipato alle attività scientifiche della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. Assegnista di ricerca a Trieste, collabora con la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano. Ha pubblicato su Nicola Grassi e sugli altri pittori del XVII e XVIII secolo a Venezia: sta preparando per Edizioni dei Soncino il catalogo dell'opera completa dell'artista carnico.