Tu sei qui

Alessandria del Carretto

Calabria

Porta d’accesso al Parco Nazionale del Pollino, Alessandria del Carretto è il borgo più alto del Parco (1000 metri), punto dal quale ammirare un suggestivo panorama che spazia dal monte Pollino al golfo di Taranto.  

Il Borgo di Alessandria del Carretto

Caratteristico centro dell'entroterra, poco distante dalla costa ionica, sorge sul versante orientale del Parco Nazionale del Pollino nei pressi della fiumara Saraceno.

Palazzi con le facciate in pietra a vista colorano le vie del centro storico in cui ritrovare ancora oggi qualche artigiano che si dedica alla lavorazione del legno, in particolare mestoli intagliati. Il caratteristico centro abitato e l'orto botanico, che domina la parte alta del paese, si prestano a piacevoli passeggiate, magari seguendo i profumi della cucina tipica che inebriano i vicoli regalando emozioni uniche. Murales dai vari temi, realizzati durante il Festival Radicazioni, arricchiscono le strade acciottolate del centro storico. 

A pochi chilometri dal centro abitato, raggiungendo il monte Sparviere, è possibile immergersi tra le bellezze della natura sostando nelle aree attrezzate per il pic-nic e ritagliandosi un momento di relax nel piccolo laghetto artificiale di Piano Pichino. 

La Storia

Un’antica pergamena (1193) redatta in greco e tradotta poi in latino (1277) è il documento più antico relativo all’attuale territorio di Alessandria del Carretto. Si tratta di una donazione di terreni, di cui sono riportati i confini, ad un monastero preesistente. Altri documenti attestano che nel territorio di Alessandria, nel XVI secolo, doveva esserci un villaggio denominato Esco Ferrato o Serrato. L’ubicazione di questo villaggio è però alquanto controversa, doveva forse trattarsi di un villaggio posto a quota più alta rispetto ad Alessandria.

La nascita di Alessandria pare essere legata allo sforzo teso ad aumentare le produzioni cerealicole, fenomeno presente, sin dall'inizio del '500, nei feudi calabresi al confine nord-orientali con la Basilicata.

Il paese di Alessandria del Carretto, in origine conosciuto come “Torricella”, è stato rifondato nel 1633 dal principe Alessandro Pignone del Carretto. E’ l’unico paese in Italia a portare nome e cognome del suo fondatore.

Da vedere

La favorevole posizione all’interno del Parco Nazionale del Pollino permette ai visitatori di godere di un suggestivo panorama e di numerosi itinerari all’interno dello stesso Parco. Gli appassionati di flora non possono non visitare l'orto botanico Difisella, dove, attraverso un percorso guidato, è possibile ammirare una grande varietà di erbe officinali.

Numerose le chiese ricche di storia e arte. Degna di nota è la chiesa Madre, dedicata al patrono Sant'Alessandro ed eretta nel ‘600. Nella facciata in laterizio, nella parte inferiore, si apre un pregevole portale d'ingresso; il lato sinistro presenta un campanile a pianta quadrata e l'interno è suddiviso in tre navate. 

All’inizio del centro storico si trova un modesto edificio di culto, la cappella di San Rocco, realizzata con pietra locale e sovrastata da un campanile a vela. 

Da gustare

Da una cucina povera di origine contadina nascono i piatti tipici calabresi. La stessa cucina, semplice e contadina caratterizza i piatti e i prodotti alessandrini.  

Prodotti tipici di Alessandria del Carretto sono la soppressata bianca, insaccato nobile perché ottenuto dalla lavorazione delle carni più magre del maiale prive di nervi; il cosciotto di tacchino o agnello in umido e i deliziosi calzoni con ricotta.

Cosa fare

La vita comunitaria di Alessandria del Carretto è scandita da un ricco calendario di eventi che la anima a suon di musica, passi di danza e buon vino.

La programmazione annuale si apre con il "Carnevale Alessandrino", manifestazione caratterizzata da una maschera magica, dalla storia controversa, che richiama nel borgo l'attenzione di studiosi, fotografi e semplici curiosi. I "Połëcënellë " con il loro colorato e prezioso abito sfilano per le vie del paese esibendosi in danze propiziatorie affascinando i visitatori e la stessa comunità. Lo stretto legame tra la comunità e la terra è segnato dalle maschere allegoria della divinità redentrice, venuta a rassicurare gli uomini e le donne di sorte favorevole e benigna.

La primavera, nell’ultima domenica di aprile e il 3 maggio, è coronata dai festeggiamenti in onore di S. Alessandro, santo patrono del borgo. E’, senza dubbio, il momento più atteso dalla comunità in cui si afferma la propria storia e la propria identità. Tutti gli alessandrini, e non solo, si ritrovano in montagna (loc. Spinazzeta) per iniziare il percorso che porterà nel centro abitato un imponente tronco di abete bianco, tagliato nei boschi e trasportato con la sola forza delle braccia. 

L’albero innalzato al Sole sarà poi oggetto di conquista tra gli uomini che nel contendersi la cima della Pita daranno prova della propria virilità.

Con l’arrivo dell’estate arriva il periodo più attivo con il mese di agosto costellato da numerose manifestazioni. Tra le tante si segnala Radicazioni, il Festival delle Culture Tradizionali che si tiene ad Alessandria del Carretto dal 20 al 22 agosto. L’ormai consueto appuntamento, richiama ogni anno centinaia di visitatori. Le strade si animano artisti, musica e spettacoli teatrali e il festival diventa inoltre occasione per un confronto sui problemi che affliggono il borgo, così convegni e discussioni si susseguono tentando di dare risposte alle esigenze della comunità.

Il mese di agosto trova la sua naturale conclusione con i festeggiamenti religiosi di S. Vincenzo (ultima domenica) e la Madonna del Carmine (lunedì successivo), quest’ultima particolarmente partecipata e vera "festa delle donne alessandrine". Sono infatti loro le protagoniste occupandosi dell'organizzazione dell'intera giornata vivendo profondamente la festività. Durante la processione religiosa le donne sfilano reggendo sul capo le "cinte", strutture lignee adornate da candele, colorati fiori e decorazioni e non esitano a lanciarsi in danze tradizionali, estremo atto di devozione verso una Madonna che, per gli alessandrini, è Madre.